Roma, 16 apr. (askanews) - "Siamo consapevoli che questa fase storica richiede un senso di responsabilità del nostro Paese e più in generale dell'Europa rispetto alle politiche di sicurezza e difesa. È necessario rafforzare le nostre capacità in ottica di deterrenza ma anche in ottica di sviluppo tecnologico perché la difesa è anche questo. Il libro bianco della difesa e il piano ReadiConnact30 è un piano importante dal punto di vista della visione strategica perché chiama tutta l'Europa a un maggiore senso di responsabilità affinché l'Europa possa ancora giocare un ruolo da protagonista nel contesto geopolitico in cui viviamo e agire come un attore capace di essere un provider di sicurezza e di risolvere crisi internazionali. Per farlo serve rafforzare i nostri impianti di difesa nazionali, ma anche in una dimensione europea, ad esempio rafforzare le cooperazioni industriali, con le partecipazioni alle missioni sotto l'egida dell'Unione Europea, ad esempio l'Italia partecipa a 21 di queste missioni, e rafforzando la competitività delle nostre aziende e anche la capacità di produrre sistemi nel minor tempo possibile. Per farlo servono risorse finanziare, una visione coesa e serve soprattutto che il nostro Paese, già da anni è protagonista di un ammodernamento del sistema della difesa, continui a investire nella difesa, raggiunga i target, almeno quello del 2% imminente ma anche possa poi ragionare in maniera razionale rispetto agli obiettivi prefissi dal segretario della NATO intorno al 3,5%. È un momento storico cruciale in cui dobbiamo difendere i nostri valori di democrazia, di libertà, di diritto internazionale e per farlo servono politiche di sicurezza e difesa coerenti, responsabili, di visione strategica e ambiziose".Così il Sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, intervenuto all'evento di "Connact Defence & Security" dal titolo "Difesa comune europea: finanziamenti e integrazione industriale".
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00:00Siamo consapevoli che questa fase storica richiede un senso di responsabilità nel nostro Paese e più in generale dell'Europa rispetto alle politiche di sicurezza e difesa.
00:09È necessario rafforzare le nostre capacità in un'ottica di deterrenza, ma anche in un'ottica di sviluppo tecnologico, perché la difesa è anche questo, se pensiamo a settori come la cyber, lo spazio.
00:19Il libro bianco della difesa, il piano Readiness 2030, è un piano importante dal punto di vista della visione strategica perché chiama tutta l'Europa a un maggiore senso di responsabilità affinché l'Europa possa anche giocare un ruolo da protagonista nel contesto geopolitico in cui viviamo e agire come un attore capace di essere un provider di sicurezza e di risolvere le crisi internazionali.
00:42Per farlo serve rafforzare i nostri impianti di difesa nazionali, ma anche in una dimensione europea, ad esempio rafforzando le cooperazioni industriali con la partecipazione alle missioni sotto legida dell'Unione Europea, ad esempio l'Italia partecipa a 21 di queste missioni e rafforzando la competitività delle nostre aziende e anche la capacità di produrre sistemi in minor tempo possibile, quindi anche un ramp up industriale.
01:07Per farlo non servono risorse finanziarie, serve una visione coesa e serve soprattutto che il nostro Paese in particolare, che già da anni è protagonista di un ammodernamento dei sistemi della difesa, continui a investire nella difesa, raggiunga i target, almeno quello del 2% imminente, ma anche possa poi ragionare in maniera razionale rispetto agli obiettivi prefissi dal segretario della Nato intorno al 3,5% o 3%,
01:32questi poi saranno oggetto di discussioni probabilmente nel prossimo vertice a Washington, però un momento storico cruciale in cui dobbiamo difendere i nostri valori di democrazia, di libertà, il diritto internazionale e per farlo servono politiche di sicurezza e difesa coerenti, responsabili, ma anche con visione strategica e ambiziose.