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  • 10/04/2025
ROMA (ITALPRESS) - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al nuovo Documento di economia e finanza per il 2025, un passaggio cruciale per definire le linee guida economiche del governo in un contesto globale incerto. Il Def è stato adottato in una situazione complessa, come sottolineato nel corso di una conferenza stampa dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che ha evidenziato le difficoltà legate alla previsione dell'andamento dell'economia globale, con stime riviste al ribasso.
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00:00Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al nuovo documento di economia e finanza per il 2025,
00:09un passaggio cruciale per definire le linee guida economiche del governo in un contesto globale incerto.
00:16Il DEF è stato adottato in una situazione complessa, come sottolineato nel corso di una conferenza stampa
00:21dal Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che ha evidenziato le difficoltà legate alla previsione
00:27nell'andamento dell'economia globale, con stime riviste al ribasso.
00:31Abbiamo previsto una crescita reale di PIL dello 0,6 nel 2025, 0,8 nel 2026, 0,8 nel 2027,
00:41dimezzando di fatto quella che era la previsione del piano che ricorderete era di 1,2.
00:48Ciò nonostante, come più volte ribadito, il profilo di finanza pubblica con riferimento al indebitamento netto,
00:57si mantiene al 3,3% nel 2025, esattamente come previsto nel piano strutturale di medio termine,
01:05al 2,8% nel 2026, scendendo quindi come previsto sotto il 3%, al 2,6% nel 2027.
01:12Il debito pubblico sul PIL previsto sarebbe pari a 136,6 nel 2025, 137,6 nel 2026, 137,4,
01:23quando finalmente l'effetto di cassa dei crediti di superbonus tenderà a sgonfiarsi e a liberare il debito di questo fattore.
01:35Un altro tema caldo riguarda la spesa per la difesa.
01:39La spesa per difesa in questo momento mantiene l'orientamento e l'andamento originario.
01:46Noi riteniamo, in base ai nostri criteri di contabilizzazione, che naturalmente saranno discussi in sede Nato,
01:52che di essere sostanzialmente in linea con le richieste del 2% più volte ribadite.
01:57Naturalmente l'aumentare dell'incidenza sul PIL delle spese di difesa richiesta a vario titolo dalla Commissione europea,
02:06da un lato, dalla Nato o da un altro, implicherà di fare delle scelte che in questo momento non si ritiene di adottare
02:17e che saranno fatte nei tempi in qualche modo prescritti.

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