L'incontrollabile epidemia delle false intolleranze. Quando le "fakes" diventano business

  • 7 months ago
(Adnkronos) - Il termine “intolleranza” in questi ultimi anni viene ampiamente utilizzato - e sempre più spesso in maniera non pertinente - per definire una varietà di disturbi legati all'assunzione di alimenti diversi. Richiami molteplici ed autorevoli, di matrice tanto scientifica quanto istituzionale, esortano sempre più insistentemente a rivedere la terminologia oggi ampiamente abusata, per posizionare il mosaico di questi disturbi nella più corretta definizione clinica di "reazioni avverse ad alimenti". Sarà questo il tema della nuova puntata di “τροφήν, la prima medicina”, la rubrica condivisa da ADNKronos Salute che l’immunologo Mauro Minelli della Fondazione per la Medicina Personalizzata mensilmente propone sul tema delle malattie legate agli alimenti. E’ indubbio che da qualche tempo si sia di fronte ad un’incontrollabile e incontrollata proliferazione dei cosiddetti "test per le intolleranze alimentari”, un insieme di pratiche molto alternative messe in atto generalmente in ambienti non medici (perfino erboristerie e centri di estetica), del tutto prive di attendibilità e fondate molto più sull’estrosa fantasia del variegato ed eterogeneo mondo degli esecutori che non sulla scienza. Capiente è la cassetta degli attrezzi di questi intraprendenti operatori della salute “fai da te” capaci oramai di stupire l’uditorio con un’ampia gamma di effetti speciali. Quali sono i fattori che si nascondono dietro quest‘epidemia farlocca? E quanto pesano sulla sua incontrollabile diffusione le fake news? L’appuntamento è per venerdì 27 ottobre, alle ore 15:00