Agricoltura, Lollobrigida: dalla storia per guardare al futuro

  • 7 mesi fa
Roma, 19 ott. (askanews) - Partire dal passato, da uno dei padri dell'agricoltura moderna per coglierne i suggerimenti rimasti inascoltati e trarne stimolo per le sfide che questo settore si trova ad affrontare sul piano dell'innovazione e della sostenibilità ambientale. Questo l'obiettivo del convegno "Emilio Sereni: Identità Culturale e Agricoltura Italiana" organizzato al Masaf, a cui hanno partecipato esponenti di istituzioni, associazioni, istituti tecnici agrari e studenti. Scienziato poliedrico del '900, Sereni ha dedicato la sua vita allo studio dell'agricoltura e del paesaggio, al loro rapporto con l'evoluzione economica, sociale e politica dell'Italia da metà Ottocento al Novecento. Il convegno dedicato a Sereni è solo il primo, altri ne seguiranno per approfondire le radici dell'oggi."Abbiamo voluto lanciare una trilogia - ha dichiarato ad askanews il ministro dell'Agricoltura, delle Sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida - che coinvolge le scuole, i docenti, il ministero, ricercatori, università per cercare di approfondire ancora meglio quali sono le radici dell'agricoltura italiana, quei temi che grandi scienziati italiani come Enrico Serpieri, Emilio Sereni, Nazareno Strampelli hanno affrontato decine di anni fa che tornano però ad essere di attualità. E loro avevano già in nuce immaginato soluzioni che però non sono state rese praticabili. Allora dobbiamo ricominciare anche dal loro lavoro, aggiornarlo con ricerca e innovazione per rendere l'agricoltura sempre più centrale anche nel ruolo di manutenzione del territorio, di valorizzazione del territorio e del paesaggio e poi ovviamente delle filiere produttive, della ricchezza e del lavoro che sono collegati a questo nobile atto d'amore verso la natura che è rappresentato dall'agricoltura, dall'allevamento e dalla pesca".In questo percorso un ruolo importante lo gioca la formazione, a partire dagli istituti tecnici agrari che assicurano ai ragazzi una preparazione professionale specifica insieme a una base scientifica di alto livello."Il nostro Istituto nel 2004 - ha detto ad askanews Patrizia Marini, dirigente scolastico ITA "Emilio Sereni" Roma - venne intitolato a lui proprio per innovare, per cercare qualcosa di nuovo su un tema che iniziava allora ad essere importante: la sostenibilità, l'innovazione e la sostenibilità. E poi la creazione di aziende sempre più multifunzionali. La scuola è una delle più grandi in Italia, la più grande di Roma, ha una cura molto attenta al biologico, all'innovazione del digitale e l'internazionalizzazione perché noi riteniamo che i ragazzi fanno parte del mondo e devono avere una biodiversità non solo colturale ma anche culturale in ogni momento".

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