• anno scorso
"Manzoni sostiene i moti di indipendenza nazionale, incoraggia i venti di libertà che spirano in Italia e in tante altre parti del mondo giungendo, davanti alle aggressioni e alle ingiustizie, a teorizzare la legittimità della resistenza. Ma - nella sua visione - è la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l'appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e di protezione. È l'uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante le celebrazioni a Casa Manzoni per i 150 anni dalla morte dello scrittore. .  ."Nell'idea manzoniana di libertà, giustizia, eguaglianza e solidarietà si può scorgere un'anticipazione della visione di fondo della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948", ha detto ancora il Capo dello Stato. "Una carta fondamentale, nata dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale, che individua la persona umana in sé, senza alcuna differenza, come soggetto portatore di diritti, sbarrando così la strada a nefaste concezioni di supremazia basate sulla razza, sull'appartenenza, e, in definitiva, sulla sopraffazione, sulla persecuzione, sulla prevalenza del più forte. Concetti e assunti che - come ben sappiamo - sono espressamente posti alla base della nostra Costituzione repubblicana".

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