UE-Turchia: sempre più difficili i negoziati per i visti

  • 7 anni fa
Centinaia di militanti hanno manifestato a Bruxelles contro l’arresto, la settimana scorsa in Turchia, dei 12 deputati dell’opposizione filo-curda, tra cui il leader dell’HDP Selahattin Demirtas.

Gli arresti hanno provocato critiche internazionali e rappresentato un nuovo ostacolo per i già ardui negoziati sull’adesione di Ankara all’Unione europea e sulle contropartite offerte alla Turchia in cambio della sua collaborazione nella crisi dei migranti.

“Se domani rifiutassimo la liberalizzazione dei visti per i turchi, la colpa non sarebbe da attribuire all’Europa, ma alle autorità turche” ha dichiarato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. “Erdogan dovrà spiegare ai turchi perché non possono spostarsi liberamente in Europa come ogni europeo, perché sarà lui quello che non avrà rispettato le condizioni concordate insieme da Turchia e Unione europea.”

La dichiarazione irrita ulteriormente le autorità di Ankara, che già hanno definito inaccettabili i commenti di Federica Mogherini. Il capo della diplomazia europea aveva invitato la Turchia a riavviare il dialogo con l’opposizione.

“I nostri amici europei devono cambiare la loro percezione”, afferma il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu. “Pensano di essere Paesi e democrazie di serie A, e che la Turchia e i Paesi dei Balcani siano di serie B. Dovrebbero cambiare questa visione.”

Intanto Selahattin Demirtas scrive dal carcere che si augura che il popolo e le istituzioni democratiche europee facciano molto di più contro “gli atti illegali di oppressione” compiuti in Turchia.

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