Ceta, la Vallonia conferma il no, ma il negoziato continua

  • 8 anni fa
Sul Ceta , l’accordo di libero scambio euro-canadese, il Belgio francofono conferma il no. Il ministro presidente della Vallonia Paul Magnette lo ha ribadito al presidente dell’europarlamento Martin Schultz , ma i negoziati continuano e il vertice euro-canadese di giovedì per la firma dell’accordo non è stato ancora annullato.

Paul Magnette ha dichiarato:

Ci sono alcune piccole difficoltà da risolvere fra europei. Non sono qui per creare problemi, ma per fare in modo che i trattati abbiano un livello di protezione in materia sociale, di servizio pubblico, di ambiente, con uno standard di garanzia giuridica che sia il più alto al mondo.

Il presidente del Parlamento europeo Martin Schultz:

Non vedo problemi che non si possano risolvere. Sono molto ottimista, troveremo per il Ceta soluzioni che miglioreranno ancora di più un progetto di trattato commerciale internazionale che è già molto buono.

Ceta uguale Ttip?

Il trattato di libero scambio con il Canada non può essere approvato se non all’unanimità, secondo le regole di funzionamento dell’Unione europea.

La Vallonia in realtà non è sola a dire No. Lungo i 7 anni che è durato il negoziato, fra i cittadini europei si è sviluppato un movimento di protesta transnazionale.

CONTRO LE PROMESSE DI RENZI AD OBAMA 2000 SINDACI DICONO NO AL CETA .. pic.twitter.com/rmHf1mkPdn— BUG MIR (@BUGMIR) 21 octobre 2016


La principale obiezione è che il Ceta sarebbe un modo per far rientrare dalla finestra l’estramamente controverso – e ormai praticamente affossato -progetto di trattato commerciale transatlantico con gli Stati uniti ( Ttip/Tafta ) , vista la stretta integrazione fra i colossi industriali e agroalimentari statunitensi e canadesi.

Ceta : la ministre canadienne du Commerce appelle l'UE à “finir son job” https://t.co/lVQFwPvxz2 pic.twitter.com/keq6ssnH4u— Europe 1 (@Europe1) 22 octobre 2016


Ceta : la Belgique trop démocratique pour l’UE ? https://t.co/hLS2Sh5GJ8 pic.twitter.com/LERCVOFe9Y— la-croix.com (@LaCroix) 22 octobre 2016

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