Napoli - Coppie di fatto, Carfagna e Picierno ''Occorre una legge'' -2- (18.10.14)

  • 10 anni fa
http://www.pupia.tv - Napoli. “Le trascrizioni civili (dei matrimoni delle coppie gay contratti all’estero, ndr) non servono a centrare il vero obiettivo, che è invece quello di lavorare in Parlamento ad un disegno di legge condiviso che riconosca diritti alle coppie di fatto e omosessuali”, dice Mara Carfagna, responsabile dei diritti civili per Forza Italia e portavoce dei deputati azzurri, intervenendo al convegno napoletano sui 30 anni dell’Arcigay. Carfagna è tornata a criticare la decisione del sindaco di Roma di trascrivere le nozze gay: “Serve solo ad alzare un polverone ed alimentare gli scontri”.

Unioni civili, adozioni, diritto alla genitorialità, trascrizione all’anagrafe dei matrimoni contratti all’estero. Per i trent’anni del circolo Arcigay di Napoli, la comunità lgbt si è data appuntamento in città per un confronto dal titolo “Diritti alla meta” con l’assemblea delle associazioni Lgbt di Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia, Abruzzo e Molise. Il punto di partenza è il dibattito che partirà in Parlamento sul disegno di legge del presidente del Consiglio Matteo Renzi per le unioni civili sul modello tedesco. Il “timore” espresso è che “possa verificarsi la levata di scudi di chi è contrario non solo al riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso” ma anche a quello che è il “diritto di ognuno a essere genitore”. Un passo avanti, come sottolineato nel corso dell’Assemblea che ha occupato la prima parte della giornata, è stata la decisione di trascrivere all’anagrafe i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti in Paesi dove sono possibili. “In questo Napoli è stata capofila - spiegano dall’Arcigay - Napoli e il Sud stanno dimostrando di essere un laboratorio in continua evoluzione” e “nonostante la posizione espressa dal ministro dell’Interno Alfano secondo cui le trascrizioni dovevano essere annullate, atti simbolici, ma che aiutano a raggiungere quello che possiamo definire un diritto al benessere”.

“La nostra terra

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